Intervista al team: Laura Venturini CEO | Quindo

Intervista al team: Laura Venturini CEO

Proseguono le “Interviste al Team” con cui vi portiamo dietro le quinte di Quindo, la prima agenzia SEO italiana completamente in smart working, per conoscere meglio le persone che con passione e competenza contribuiscono al nostro successo. Questa settimana intervistiamo Laura Venturini, CEO e founder di Quindo.

  • Qual è il tuo ruolo in Quindo e cosa ti piace di più del tuo lavoro?

Sono la CEO di Quindo. Amministrare una società ha molti pro e molti contro: da un lato c’è la soddisfazione di vedere crescere un progetto che hai fondato, dall’altro la responsabilità costante di prendere decisioni strategiche e gestire le complessità del business. Oggi sono meno operativa e mi concentro su strategie di business complesse e sull’acquisizione di nuovi clienti. La parte più bella del mio lavoro? Sicuramente il networking. Amo entrare in contatto con persone diverse, scambiare idee e costruire relazioni che possano portare valore sia a livello personale che professionale.

  • Qual è stato il progetto SEO più interessante su cui hai lavorato e perché?

Se penso a quando ho iniziato, porno e scommesse sono state le sfide più articolate e divertenti, sinceramente però sono progetti su cui oggi non lavorerei.

Se penso agli ultimi anni, tra i progetti più sfidanti e divertenti non posso non citare Catasto Semplice, partito con una manciata di keywords, abbiamo davvero fatto dei numeri incredibili. È stato più difficile conquistare Matteo, il titolare, che non il posizionamento sopra l’Agenzia delle Entrate. (Ciao Matteo! Se ti fischiano le orecchie sappi che sono io che ti nomino sempre).

Doctorium di Eugenio Marino, medico e founder del progetto mi ha detto: “vorrei più pazienti da Google, l’esperta sei tu”. Quando hai carta bianca, lavori con un CEO illuminato e un budget adeguato, i risultati arrivano e anche velocemente. Progetto super interessante, che ci ha ispirate per la nostra ricerca sui femminili professionali (l’ambito sanitario riserva davvero delle sorprese incredibili).

  • Se potessi avere qualsiasi superpotere per migliorare il tuo lavoro, quale sarebbe e come lo useresti?

Vorrei il dono dell’ubiquità per essere presente ovunque sia necessaria la mia attenzione. Immagina poter partecipare contemporaneamente a una riunione con il team, a un evento di networking, e a una consulenza strategica con un cliente, senza perdere un solo dettaglio. Con l’ubiquità, potrei massimizzare il mio impatto, dare supporto immediato e diretto alle persone che ne hanno bisogno, e mantenere una visione completa e aggiornata su tutti i progetti in corso. Sarebbe un modo per essere più efficace e rispondere prontamente a ogni esigenza, pur mantenendo l’equilibrio tra lavoro e vita personale.

  • Qual è il tuo rituale di inizio giornata quando lavori in smart working?

Cerco di non prendere impegni mai prima delle 10. Mi sveglio con comodo ed esco a passeggiare con Zeno, il mio cane. Quando torno, preparo il caffè, sfoglio il feed di LinkedIn. Appena mi siedo alla scrivania, metto in ordine la casella email.
Quando non riesco a raggiungere l’inbox zero, che è una delle mie ossessioni, filtro le mail “label:unread” e rispondo a tutte le comunicazioni in sospeso.
Ogni giorno ricevo una media di duecento mail tra quelle indirizzate a me e quelle in cui sono in copia conoscenza, un incubo dal quale sto cercando di uscire.
E poi pianifico la giornata, focalizzandomi su attività strategiche e lasciando spazio per imprevisti o momenti creativi.

  • Cosa fai per staccare la spina e rilassarti dopo una giornata intensa di lavoro?

Mi faccio un bagno, bevo un bicchiere di vino e leggo (o penso).
Le migliori idee mi vengono quasi sempre mentre faccio il bagno.

  • Qual è il miglior consiglio SEO che hai ricevuto e che vorresti condividere?

Non dimenticare mai che il miglioramento continuo è la chiave del successo nella SEO. Il consiglio che mi ha segnato è stato di pensare sempre alla SEO come a un processo iterativo: ciò che funziona oggi potrebbe non funzionare domani, quindi è fondamentale monitorare, adattare e innovare costantemente. Non si tratta solo di algoritmi, ma di comprendere e anticipare i bisogni degli utenti.

  • Quale app o strumento tecnologico ti è indispensabile per lavorare meglio?

Mi sono creata un GPT che si chiama “Assistente di Laura Venturini”, non potrei più vivere senza. Questo strumento mi permette di gestire meglio le mie attività quotidiane, risparmiando tempo su ricerche, analisi e persino creazione di contenuti. È come avere unə collega virtuale che mi supporta in ogni momento, aiutandomi a rimanere concentrata sulle priorità strategiche.

  • Raccontaci un aneddoto divertente che ti è successo durante una video call o un meeting virtuale.

La cosa più assurda che mi sia mai stata detta in una call è stata: “scusa un attimo Laura, mi è uscito il pitone dalla teca, lo sistemo e arrivo”.
Pensavo mi prendesse in giro e invece no.

  • Se il tuo lavoro fosse una serie TV, come si chiamerebbe e quale sarebbe la trama principale?

Si chiamerebbe “SEO Confidential”. La trama ruoterebbe attorno alla vita di un’agenzia SEO tutta al femminile, che lavora in smart working. Ogni episodio svelerebbe le sfide, le vittorie e gli intrighi del mondo del marketing digitale, con un focus particolare su come affrontiamo e superiamo pregiudizi di genere e barriere professionali, il tutto mentre cerchiamo di posizionare i nostri clienti in cima a Google. La serie esplorerebbe anche le vite personali delle protagoniste, mostrando come bilanciano lavoro e vita privata in un contesto lavorativo innovativo. E sarebbe piena di gatti.

  • Qual è l’oggetto più strano che hai sulla tua scrivania e qual è la sua storia?

Non ho una scrivania. Lavoro ovunque, davvero, che sia il tavolo della cucina o il divano o la scrivania dell’ufficio di amici, amiche o clienti. Credo che la libertà di movimento sia essenziale per stimolare la creatività e mantenere un buon equilibrio tra lavoro e vita personale. Il mio “oggetto strano” è forse l’assenza di una postazione fissa.

  • Se il team di Quindo fosse un gruppo musicale, quale sarebbe il nome della band e che tipo di musica suonerebbe?

Il nostro gruppo si chiamerebbe “SEO Rebels”. Suoneremmo una fusione tra musica elettronica e indie rock, con testi che parlerebbero di cose diversissime tra loro…

  • Qual è il talento nascosto che hai e che pochi conoscono?

Sono bravissima a cucinare e in particolare sono ninja delle patate al forno (chiedete a Debora Tollin!).

  • Se potessi avere unə compagnə di lavoro famosə (vivə o mortə), chi sceglieresti e perché?

Ada Lovelace, la pioniera della programmazione. La sua visione innovativa e la sua capacità di immaginare l’applicazione pratica della tecnologia sono un esempio perfetto di come vorrei approcciare il mio lavoro. Ada era una donna che pensava oltre i limiti del suo tempo, esattamente come cerchiamo di fare noi. Lavorare con lei significherebbe avere una mente brillante e creativa con cui confrontarsi e innovare continuamente.

  • Qual è il meme o gif che descrive meglio una giornata tipica di lavoro per te?

via GIPHY

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