In un contesto digitale sempre più dinamico, le aziende devono adattarsi ai comportamenti dei consumatori, prevederli e assecondarli. In questo contesto Google ha introdotto i micro-moments: dei precisi momenti durante i quali negli utenti scatta una curiosità che soddisfano con il loro smartphone. Può trattarsi della ricerca di informazioni, la scelta di un ristorante o di un negozio, oppure un acquisto, ma qualsiasi sia la necessità, questa è estemporanea.
I micro-moments rappresentano un’ottima opportunità per le aziende, da cogliere per poter emergere proprio in quei momenti in cui il cliente è più invogliato e propenso a prendere delle decisioni.
In questo articolo approfondiamo il concetto di micro-moments e capiamo come sfruttarli in una strategia SEO.
Micro-moments: le regole base
In un mondo digitale sempre più complesso, è necessario conquistare l’attenzione degli utenti e invogliarli a un’azione momento dopo momento. Perché? Google sostiene che le persone sono più fedeli al loro bisogno piuttosto che a un marchio specifico. Per questo è importante cogliere l’attimo e per spiccare tra i competitor, un’azienda deve:
- essere presente: anticipare i micro-momenti degli utenti target e impegnarsi a esserci;
- essere utile: fornire un concreto aiuto agli utenti, fornendo le risposte ai loro bisogni;
- essere veloce: c’è un motivo per cui si chiamano micro-moments, giusto? Gli utenti che utilizzano i loro smartphone per le loro ricerche o i loro acquisti vogliono sapere e comprare velocemente, quindi l’esperienza offerta deve essere veloce, senza ostacoli e frizioni che potrebbero precluderne la buona riuscita.
I micro-moments nel dettaglio
Adesso che conosciamo le basi dei micro-moments, capiamo come metterle in pratica in una strategia SEO.
Un buon principio guida è essere presenti in tutte le fasi del percorso del consumatore, non solo quando è propenso a comprare.
Nella fase “essere presente” ad esempio l’utente vive solitamente diversi momenti:
- momenti “voglio sapere”: durante i quali l’utente sta esplorando o facendo ricerche, ma ancora non è pronto a comprare. In questa fase cerca informazioni utili e ispirazioni e la curiosità può essere innescata da qualunque stimolo;
- momenti “voglio andare”: le persone stanno cercando un’attività locale o stanno considerando l’acquisto di un prodotto. Essere presenti in questa fase, vuol dire essere presi in considerazione;
- momenti “voglio comprare”: questi sono momenti cruciali perché l’utente è pronto per fare un acquisto e potrebbe aver bisogno di qualche consiglio o di un aiuto per scegliere cosa comprare;
- momenti “voglio fare”: possono capitare prima o dopo l’acquisto ma, presuppongono un’azione dell’utente e un desiderio di acquisire informazioni. Essere trovati in questa fase, può fare la differenza.
Un’azienda dovrebbe essere presente in ciascuna di queste fasi e dovrebbe esserlo in maniera differente per ciascuna, adattandosi quindi ai bisogni specifici e i vari contesti.
Per uscire vittoriosi su mobile, un’azienda deve impegnarsi a essere presente nei micro-momenti che contano davvero. Ad esempio sulla base di una keyword research è possibile capire quali sono gli argomenti più ricercati per una data categoria e con questi dati alla mano analizzare quali sono risultati che escono facendo una ricerca.
Nella fase “essere utile” scatta la necessità di dare un supporto agli utenti, per conquistare il loro cuore e anche il loro portafoglio così da trasformarsi in clienti. Che fare dunque nelle 4 fasi sopracitate? Beh si deve essere utili e rispondere ai loro bisogni, connettersi in tempo reale e dare le informazioni giuste proprio quando servono. Le conseguenze di non essere utili sono gravi. Senza utilità, i consumatori non solo passeranno oltre, ma potrebbero effettivamente non tornare mai più.
Nella fase “essere veloci” dobbiamo pensare all’utente come a un bambino che vuole tutto e subito: vuole una gratificazione immediata e tende anche a prendere decisioni in maniera immediata. Il mobile sotto questo punto di vista ha alzato le aspettative delle persone che hanno fretta di completare la loro attività, sia essa la ricerca di attività locali, prodotti, istruzioni e servizi.
Come possiamo agevolare l’utente in questa fase? Cominciando con l’eliminare tutto ciò che è superfluo sul sito, rendendo chiaro il percorso che deve compiere, inserendo CTA precise e facilitando la compilazione dei moduli. Un altro punto chiave è la velocità del sito che impatta sia sulle conversioni, ma anche sul ranking del sito dal punto di vista SEO.
Micro-moments e SEO
Ora che è chiaro il concetto di micro-moments, è venuto il momento di capire come questi si intersecano con la SEO. Abbiamo detto che durante i micro-moments l’utente ha bisogno di risposte rapide e precise; in quest’ottica ci sono alcuni aspetti specificatamente SEO che sono cruciali da tenere in considerazione. A partire da un’attenta valutazione dell’intento di ricerca così da incontrare e soddisfare le richieste degli utenti, proseguendo poi verso la creazione di contenuti sì ottimizzati, ma che siano utili per l’utente.
Tra le attività troviamo quindi:
- keyword research mirata: per coprire tutte le ricerche degli utenti nelle varie fasi, è importante individuare short tail keyword, ma anche long tail keyword (ad esempio gli how-to);
- monitoraggio delle performance e dei Core Web Vitals: un occhio di riguardo per l’esperienza utente che è determinante quando si tratta di compiere un’azione;
- SEO locale: in particolare durante i momenti “voglio andare” la presenza digitale locale ha una grande valenza;
- ricerca vocale: l’uso massiccio di dispositivi come Alexa o Google Echo, ma anche degli stessi smartphone, ha determinato l’aumento delle ricerche vocali per questo, nell’ambito dell’ottimizzazione SEO di un sito, c’è da prevedere anche questo tipo di ottimizzazioni.
Considerare i micro-moments nell’ambito di una strategia digitale è quindi quanto mai necessario, per intercettare tutte le tipologie di utenti e per soddisfare in tempi rapidi le loro necessità.
Se vuoi una consulenza su come integrarli, contattaci!