Di cosa parliamo
In questo articolo scopriamo che cos’è l’internal linking, un’attività relativamente a basso effort, ma che è fondamentale per migliorare sia la User Experience che il posizionamento organico di un sito web.
Che cos’è l’internal linking e perché è importante?
L’internal linking è la pratica di collegamento, tramite link, tra risorse interne all’interno dello stesso sito web: un link inserito in un articolo del blog di un eCommerce che rimanda a un prodotto venduto nel sito, è un esempio di internal linking.
L’efficacia di una buona strategia di internal linking sta nel fatto che Google, come gli altri motori di ricerca, scoprono le pagine di un sito web grazie ai link interni: il parallelo che viene fatto per comprendere meglio questo concetto riguarda una ragnatela. Immaginati un sito web come una ragnatela, dove i nodi sono le singole pagine web e i filamenti che li collegano sono i link. I crawler dei motori di ricerca si muovono tra questi fili per scoprire i vari nodi. In una ragnatela ben progettata ci sono sia collegamenti gerarchici (dalla homepage verso le pagine di categoria e sottopagine) sia trasversali (tra pagine dello stesso livello).
I benefici dell’internal linking sono quindi:
- migliore navigazione e user experience per gli utenti che sanno muoversi meglio e in maniera più intuitiva tra le varie pagine del sito;
- miglior posizionamento organico delle pagine perché una corretta distribuzione dei link interni può favorire l’ottimizzazione sui motori di ricerca.
L’esempio che cito sempre come emblema dell’utilizzo ottimale dei link interni è Wikipedia: prendi una qualsiasi pagina di questa enciclopedia e nota quanti collegamenti verso altre pagine sono presenti. In questa scheda relativa alla definizione di SEO ci sono più di 400 link interni! Bada bene con questo non voglio dire che ogni pagina del tuo sito web debba essere infarcita di link interni, che invece devono essere inseriti con criterio, mettendosi nell’ottica dell’utente, ma questo aspetto lo approfondiremo meglio più avanti.
Tipologie di link interni
Esistono diverse tipologie di link interni che si differenziano per:
Posizione
- site wide (quelli che si trovano nel menù principale o nel footer e che quindi sono presenti in tutte le pagine del sito);
- section wide (quelli presenti in sezioni specifiche tipo la sidebar oppure relativi a contenuti correlati o call to action);
- in-body (quelli nel corpo del testo).
Relazione
- orizzontale (tra pagine dello stesso livello gerarchico);
- verticale (tra pagine di livello gerarchico diverso).
Il ruolo dell’internal linking
Riassumendo quindi l’importanza dell’internal linking, possiamo dire che:
- dà un peso alle singole pagine: una pagina con più link interni avrà una valenza maggiore rispetto a una pagina senza link interni;
- influenza il ranking potenziale di una pagina;
- aiuta il motore di ricerca a comprendere la struttura di un sito web e favorisce la scansione;
- grazie a un sapiente uso degli anchor text è più semplice dare un contesto al contenuto;
- aiuta gli utenti a navigare tra una pagina all’altra (da non sottovalutare mai!)
Come pianificare una strategia di internal linking
Ora che abbiamo chiarito l’importanza dei link interni, è importante valutare come poter implementare una corretta strategia.
Tra gli strumenti indispensabili ci sono Google Search Console e Screaming Frog.
Tra le numerose funzionalità di Screaming Frog, ce ne sono alcune che sono concepite proprio per dare un boost all’internal linking e per sfruttare tutte le opportunità presenti in un sito. Grazie a un aggiornamento recente, analizzando le ancore aggregate, si possono individuare quelle poco contestualizzate ( i vari Clicca qui, Scopri di più, Leggi di più…) che possono essere modificate così da essere sfruttate meglio per la SEO.
Un’altra strategia che si può usare è questa, da adottare seguendo i seguenti step:
- lanciare la scansione del sito con Screaming Frog e dalla tab Links ordinare gli URL per quelli con minor numero di link in entrata unici (unique inlinks);
- individuare le pagine più povere in termini di link interni ed esportarle su Google Sheets;
- raccogliere le keyword che hanno bisogno di una spinta in termini di ranking, quindi quelle che hanno perso impressioni nell’ultimo periodo o che sono in stallo nei posizionamenti o ancora che sono posizionate in 2° pagina;
- circoscrivere queste keyword matchandole con le pagine con pochi link interni ricavate. Su Screaming Frog lanciare una ricerca personalizzata cercando le keyword da migliorare nel testo di tutte le pagine del sito;
- all’interno delle pagine dove era presente la keyword, inserire un link verso la pagina matchata.
Lo stesso lavoro può essere fatto anche linkando semplicemente le pagine laddove è presente un’opportunità, come descritto nel punto 4.
Un’altra cosa molto utile è quella di lavorare sulle ancore poco ottimizzate, (i vari Clicca qui, Scopri di più, Leggi di più), così da renderle più contestualizzate e sfruttarle meglio per la SEO. Anche qui ci viene in aiuto Screaming Frog con una nuova funzionalità, ossia gli Anchor text aggregati che si possono visualizzare da Link in entrata > Ancore e da qui si può anche filtrare il testo di ancoraggio per evidenziare tutte quelle pagine in cui sono presenti ancore poco strategiche.
Facendo questo lavoro si rafforzano i link interni e, gestendo in maniera strategica le ancore, si dà anche un segnale al motore di ricerca.
Errori comuni
Ecco qualche errore che mi capita di riscontrare durante un audit tecnico di un sito in relazione ai link interni.
Numero di link interni
la regola base da rispettare è che se non ci sono link interni, non c’è struttura e non c’è gerarchia, ma questo succede anche se ci sono troppi link interni.
Inserire tag UTM nei link interni
Questo perché gli UTM su Google Analytics saranno tracciati come traffico referral.
Usare il tag follow nei link interni
Evitare l’uso del tag nofollow per i link interni e prediligere sempre il follow, anche perché in linea generale avere i link interni in nofollow non ha molto senso.
Linkare alla versione non canonical
Linkare sempre la versione canonica dell’URL ed essere consistenti
Redirect interni
Se si utilizza la versione canonica dell’URL non ci sono problemi e si evitano redirect interni che aggiungono dei passaggi inutili.
Anchor text
Come già accennato, evitare anchor text troppo generici come: “clicca”, “qui”, “scopri” perché danno poco contesto al contenuto. Ad esempio “Clicca qui per leggere la nostra politica sulla sostenibilità” può diventare “Leggi la nostra politica sulla sostenibilità”
Pulsanti e link
Per Google c’è differenza tra link e pulsanti, i primi li considera, i secondi no. Per cui quando si inserisce un link è fondamentale accertarsi che a livello di codice HTML si gestito così:
<a href=”https://www.tuosito.com/pagina-destinazione” title=”Visita la pagina di destinazione”>Testo del Link</a>
e non così:
<button type=”button” onclick=”location.href=’https://www.tuosito.com/pagina-destinazione’;”>Testo del Pulsante</button>
Conclusioni
Spero che questa guida possa esserti stata utile a capire le potenzialità dell’internal linking, ma se hai ancora qualche dubbio, non esitare a contattarci!