Google Search Console: guida completa per monitorare e ottimizzare il tuo sito web | Quindo

Google Search Console: guida completa per monitorare e ottimizzare il tuo sito web

Di cosa parliamo

La Search Console di Google consente di effettuare l’analisi delle prestazioni di un sito individuandone criticità ed aree di miglioramento.

Google Search Console è uno degli strumenti più interessanti per chi si occupa di servizi di ottimizzazione SEO, realizzazione siti web e realizzazione siti e-commerce, ma anche per chi vorrebbe semplicemente capire se lo shop online della sua azienda o il suo blog personale stanno piacendo a Google oppure no.

In questa guida vedremo la Google Search Console cos’è e a cosa serve, come si configura, le funzionalità principali introdotte dalla nuova versione e come usare le informazioni fornite dallo strumento in una strategia SEO.

Google Search Console: cos’è e a cosa serve?

Google Search Console è il servizio gratuito di Google grazie al quale è possibile verificare lo stato di indicizzazione e posizionamento di un sito web nelle SERP del motore di ricerca. Dunque, la Search Console di Google serve per avere una visione chiara e aggiornata della presenza online del sito e per individuare agevolmente criticità o eventuali errori da risolvere.

Grazie a questo strumento, è possibile:

  • Controllare quali pagine del sito sono indicizzate e analizzare il traffico organico
  • Identificare errori tecnici, problemi di sicurezza e usabilità
  • Ricevere notifiche su azioni manuali o penalizzazioni
  • Analizzare le query di ricerca che portano traffico al sito
  • Ottimizzare il sito grazie ai dati sulle Core Web Vitals e alla gestione della Sitemap

In passato, Google Search Console faceva parte dei Google Webmaster Tools, un insieme di strumenti dedicati agli sviluppatori. Oggi, con le recenti evoluzioni, la piattaforma è diventata più intuitiva e accessibile anche per chi non ha competenze tecniche avanzate.

Gli aggiornamenti più recenti di Google Search Console

Negli ultimi anni, Google ha introdotto diverse novità in Search Console per offrire strumenti ancora più avanzati:

Aprile 2021: Introduzione del report “Page Experience”

Google ha lanciato una nuova sezione dedicata alla Page Experience, per aiutare i webmaster a migliorare le Core Web Vitals (LCP, FID, CLS), la sicurezza del sito (uso di HTTPS) e l’usabilità mobile.

Giugno 2021: Arriva Search Console Insights

Google ha introdotto Search Console Insights, un’area che combina i dati di Google Search Console e Google Analytics per mostrare ai content creator quali pagine stanno funzionando meglio e da dove proviene il traffico.

Ottobre 2024: Supporto per nuove funzionalità SEO

  • Miglioramenti nel supporto ai robots.txt e al markup delle certificazioni nei Merchant Center
  • Introduzione del supporto per il formato immagine AVIF, utile per ottimizzare le immagini e migliorare i tempi di caricamento

Ecco come si presenta la nuova Google Search Console:

google search console overview

Attivare una nuova Proprietà Search Console di Google

Per attivare una nuova proprietà Search Console di Google è necessario avere un account Gmail attivo o eventualmente un indirizzo e-mail associato a GSuite. Una volta effettuato il login, è possibile creare la nuova proprietà a partire da questa pagina.

1. Nel menu a tendina a sinistra, selezionare la voce “Aggiungi proprietà”.

Aggiungi proprietà Google Search Console
1. Aggiungere una nuova proprietà GSC tramite il comando nel menu di sinistra.

2. A questo punto, ti verrà chiesto di scegliere il tipo di proprietà da monitorare, se un dominio con tutte le sue sottocartelle (inclusi, quindi, anche i domini di secondo livello), oppure una specifica url dominio.

Nel primo caso sarà necessario effettuare una verifica dei DNS, nel secondo invece, sarà sufficiente installare il codice di monitoraggio all’interno della route principale del sito web.

In questa fase è importante indicare a GSC qual è l’esatta scrittura del nome dominio. Quindi, attenzione al protocollo di sicurezza e alla presenza o meno del www – not www all’interno del nome dominio.

verifica Google Search Console
2. Scegliere il tipo di proprietà da monitorare e indicare l’esatto nome dominio del sito web.

3. L’installazione del file HTML consiste nel fare il download del file fornito da GSC, e poi l’upload dello stesso file, senza modificarlo né ridenominarlo, all’interno della cartella principale del sito web monitorato. Per caricare il file sarà necessario accedere al backend del sito tramite FTP oppure tramite il portale del proprio web hosting.

verifica proprietà Google Search Console
3. Scaricare il file HTML e caricarlo nella cartella principale del sito via FTP.

4. Dopo aver salvato il file HTML sarà necessario effettuare una verifica della corretta installazione utilizzando il comando VERIFICA nella schermata precedente.

Se l’installazione è stata effettuata correttamente la verifica andrà a buon fine e potrete iniziare a raccogliere i dati in GSC. In caso contrario, potrebbe essersi verificata una delle casistiche descritte da Google nella sua guida ufficiale.

L’upload del file HTML è il metodo di verifica consigliato, tuttavia ne esistono altri altrettanto validi e cioè:

  • Tag HTML.
  • Google Analytics
  • Google Tag Manager
  • Provider del nome di dominio.

Collegare Google Search Console e Analytics

Tra gli altri metodi di verifica c’è il collegamento a Google Analytics. Per utilizzare questa opzione è necessario aver già attivato una proprietà Analytics e disporre dei permessi di Amministratore. Se la proprietà Analytics è già attiva sarà sufficiente procedere con la verifica.

Utilizzando questa opzione, Analytics sarà immediatamente in grado di rilevare i dati di Search Console così da avere report completi e dettagliati su traffico e posizionamento del sito.

Google Analytics e Google Search Console
Analytics e Search Console si possono collegare tramite GSC oppure tramite GA. In questa schermata vediamo il primo metodo, tramite Search Console.

In alternativa, per attivare questo tipo di collegamento, bisognerà accedere alla proprietà Analytics, scorrere la sidebar a destra fino al rapporto Acquisizione, poi entrare nella voce Search Console ed abilitare il collegamento tra i due servizi.

Clic, CTR, impression e posizione media sono i dati di GSC rilevati nel rapporto Search Console di Analytics.

Questa opzione è consigliata nel caso in cui tu abbia già attivato la GSC caricando il file HTML ma non abbia ancora configurato il collegamento tra Search Console e Analytics.

Vediamo ora nel dettaglio i rapporti e le funzionalità di Google Search Console e quali informazioni sono strategicamente rilevanti per migliorare le prestazioni del tuo sito web.

Introduzione a Google Search Console: panoramica sulle funzionalità principali

La sezione Introduzione di Google Search Console offre una panoramica generale sullo stato di salute del sito web. È suddivisa in diverse aree principali, ciascuna con report specifici che consentono di monitorare e ottimizzare le prestazioni del sito.

Ecco l’elenco delle sezioni principali presenti nel menu di Google Search Console:

  • Controllo URL: permette di verificare lo stato di indicizzazione di una pagina e di richiedere manualmente l’indicizzazione di nuove risorse.
  • Rendimento: include i dati relativi a Risultati di ricerca, Discover e Google News, fornendo informazioni dettagliate su clic, impression, CTR medio e posizione media delle pagine nei risultati di ricerca.
  • Indicizzazione: comprende i report su Pagine, Video, Sitemap e Rimozioni, utili per monitorare lo stato di indicizzazione e la gestione della presenza online del sito.
  • Esperienza: sezione che analizza la qualità dell’esperienza utente, con dati su Core Web Vitals e HTTPS, per ottimizzare le prestazioni del sito in termini di velocità, sicurezza e usabilità.
  • Shopping: sezione dedicata agli e-commerce, che include i rapporti sulle Schede della scheda Shopping, per monitorare la visibilità dei prodotti nei risultati di Google.
  • Miglioramenti: raccoglie suggerimenti tecnici su Breadcrumb, Offerte di lavoro e Video, aiutando i webmaster a ottimizzare l’esperienza utente e l’indicizzazione dei contenuti.
  • Sicurezza e azioni manuali: fornisce informazioni su eventuali problemi di sicurezza, malware o penalizzazioni manuali applicate da Google.
  • Link: sezione che mostra i link interni ed esterni più rilevanti per il sito, utile per analizzare la strategia di linking.
  • Impostazioni: permette di gestire gli utenti con accesso a Google Search Console e altre impostazioni relative alla proprietà del sito.

Questa sezione è utile per individuare rapidamente eventuali criticità, grazie agli alert inviati da Google via e-mail in caso di problemi tecnici o indicizzazione. Gli avvisi sono consultabili direttamente sulla piattaforma, cliccando sull’icona a forma di campanello in alto a destra.

Rapporto Rendimento: verifica il posizionamento del sito su Google

Il rapporto Rendimento consente di verificare il posizionamento del tuo sito web su Google per una precisa query di ricerca o una url.

Il report Risultati di Ricerca fornisce informazioni dettagliate su quattro metriche fondamentali:

  • Clic: il numero di volte in cui un utente ha selezionato un risultato relativo al sito nei risultati di ricerca.
  • Impression: il numero di volte in cui una pagina del sito è stata mostrata nei risultati di ricerca.
  • CTR medio (Click-Through Rate): la percentuale di impression che hanno portato a un clic.
  • Posizione media: la posizione media della pagina nei risultati di ricerca per una determinata query.

Questi dati aiutano a valutare le performance SEO e a individuare opportunità di miglioramento nelle strategie di ottimizzazione.

google search console risultati dei ricerca

Google Search Console permette di personalizzare il rapporto “Rendimento” applicando diversi filtri, che consentono di analizzare le prestazioni del sito in base a parametri specifici:

  • Parola chiave: consente di identificare le query che generano traffico organico.
  • URL specifica: analizza le performance di una determinata pagina.
  • Paese: confronta il traffico organico da diverse località geografiche.
  • Dispositivo: distingue tra traffico da desktop, mobile e tablet.
  • Aspetto nella ricerca: verifica le prestazioni dei rich snippet, featured snippets o pagine AMP.
  • Data: seleziona periodi personalizzati per l’analisi, con un intervallo che va da 7 giorni fino a 16 mesi. È anche possibile confrontare dati tra periodi diversi per individuare trend stagionali o variazioni nel traffico organico.

Google Search Console permette di segmentare i dati in base alla tipologia di ricerca, distinguendo tra:

  • Web: risultati di ricerca tradizionali su Google.
  • Immagini: traffico proveniente dalla ricerca immagini di Google.
  • Video: prestazioni dei contenuti video indicizzati su Google.

Questa suddivisione è particolarmente utile per le strategie di SEO per immagini e video, permettendo di ottimizzare i contenuti multimediali in base ai dati effettivi delle ricerche degli utenti.

google search console filtro

 

google search console confronta date

Il rapporto Rendimento è molto interessante dal punto di vista strategico. Grazie a queste informazioni, infatti, potrai valutare se la strategia SEO messa in atto è performante oppure se vale la pena investire su una certa parola chiave con una campagna di Link Building o una campagna Google Ads o, ancora, se le pagine di conversione sono correttamente posizionate per le parole chiave strategiche, individuate durante la keywords research.

Sempre all’interno del rapporto sul Rendimento è disponibile il report Discover, una nuova feature per tutte le tua proprietà che raggiungono una soglia minima di impressioni in Discover negli ultimi 16 mesi. La visualizzazione predefinita del rapporto mostra clic, impressioni e CTR ma è possibile personalizzare le metriche da visualizzare, la dimensione, il timing ed eventualmente gestire il rapporto utilizzando i filtri, proprio come per il report precedente, Risultati di Ricerca.

Rapporto “Indicizzazione”: scansione sito e rilevamento errori

Il Report Indicizzazione di Google Search Console fornisce una panoramica dettagliata sullo stato di indicizzazione delle pagine di un sito web. Questo strumento è essenziale per verificare quali pagine sono correttamente indicizzate, quali presentano problemi e quali sono escluse dagli indici di Google.

Sezioni principali del Report Indicizzazione

Il rapporto Indice comprende tre report fondamentali:

  • Copertura: analizza lo stato di indicizzazione del sito, segnalando pagine indicizzate, errori tecnici e risorse escluse.
  • Sitemap: permette di monitorare lo stato delle sitemap inviate e il numero di pagine che Google ha effettivamente indicizzato da ciascuna di esse.
  • Rimozioni: consente di richiedere la rimozione temporanea di contenuti dai risultati di ricerca di Google.

Importanza della scansione periodica

Per garantire la corretta indicizzazione di un sito web, è essenziale effettuare una scansione periodica del sito. Questa pratica aiuta a individuare problemi tecnici che potrebbero comprometterne la navigabilità e il posizionamento.

Oltre a Google Search Console, che offre dati dettagliati e gratuiti, uno strumento molto utile per effettuare una scansione tecnica è Screaming Frog. Nella versione gratuita consente di analizzare fino a 500 URL, mentre la versione premium permette di scansionare siti di qualsiasi dimensione.

Analisi del report “Copertura”

Il report Copertura segnala eventuali criticità che impediscono la corretta indicizzazione di una pagina. Alcuni dei problemi più comuni includono:

  • Errori di stato 4xx (404, 410 ecc.), che indicano pagine non trovate o rimosse.
  • Errori server 5xx, che segnalano problemi con il server che ospita il sito.
  • Reindirizzamenti di tipo 3xx (301, 302 ecc.), che potrebbero essere configurati in modo errato.
  • Risorse bloccate e/o inaccessibili, che impediscono a Google di scansionare correttamente la pagina.
  • Anomalie di scansione, che possono derivare da problemi tecnici o configurazioni errate.
  • Contenuti duplicati, che possono ridurre la rilevanza di una pagina nei risultati di ricerca.
  • Errori nella gestione del tag rel=”canonical”, che possono causare problemi nella scelta della versione corretta di una pagina.

Esempi di segnalazioni comuni nel Report Indicizzazione

1. Non trovata (404)

Si tratta di uno degli errori più comuni. Significa che una pagina non esiste più o è stata rimossa. È importante gestire correttamente questi errori impostando un redirect 301 verso una pagina attiva e pertinente, per evitare di perdere traffico e migliorare l’esperienza utente.

2. Indicizzata ma bloccata da robots.txt

Questa segnalazione indica che l’URL è presente nei risultati di ricerca, ma è bloccato nel file robots.txt, impedendo la scansione da parte di Google. Questo non è necessariamente un errore, ma un avviso che suggerisce di rivedere il file robots.txt o, se la pagina non deve essere indicizzata, di applicare un tag noindex.

3. Pagina duplicata, Google ha scelto una pagina canonica diversa da quella specificata dall’utente

Se due o più versioni di una pagina sono presenti nell’indice di Google e il motore di ricerca ha selezionato autonomamente la versione canonica, significa che il tag rel=”canonical” non è stato configurato correttamente. Se si desidera controllare quale pagina venga considerata principale da Google, è consigliabile impostare manualmente il tag rel=”canonical” per evitare problemi di duplicazione e dispersione di ranking.

Inviare la sitemap a Google tramite Search Console

Il rapporto Indice include anche la funzionalità Sitemap tramite cui è possibile inviare la sitemap a Google. Questo è il metodo più immediato per segnalare al motore la nascita di un nuovo sito web ma anche eventuali cambiamenti nell’architettura SEO delle informazioni.

search console invio sitemap xml

Nel primo caso potrai chiedere a Google di analizzare al più presto possibile il tuo nuovo sito, così da iniziare a ricevere traffico organico. Nel secondo, invece, potrai chiedere al crawler di riesaminare le url e la struttura del tuo sito e di incamerare una nuova versione, migliore, più ricca o semplicemente diversa dalla precedente.

Ovviamente, eventuali errori in sitemap saranno rilevati immediatamente dalla Search Console e li troverai proprio qui.

Report Esperienza: analizzare la qualità dell’esperienza utente

Il report Esperienza di Google Search Console permette di valutare la qualità della navigazione sul sito in base a fattori tecnici e di usabilità, elementi sempre più rilevanti per il posizionamento SEO.

Questa sezione include due report principali:

  • Core Web Vitals: analizza le prestazioni del sito in termini di velocità, stabilità visiva e interattività.
  • HTTPS: verifica che il sito utilizzi il protocollo HTTPS per garantire una navigazione sicura agli utenti.

Core Web Vitals: i tre indicatori di Google

Le Core Web Vitals misurano tre aspetti fondamentali della user experience:

  • LCP (Largest Contentful Paint): tempo di caricamento dell’elemento più grande nella finestra di visualizzazione. Google consiglia un valore inferiore a 2,5 secondi.
  • FID (First Input Delay): tempo di risposta del sito alla prima interazione dell’utente (click, tocco, tasto). Il valore ottimale è inferiore a 100 millisecondi.
  • CLS (Cumulative Layout Shift): stabilità visiva della pagina, cioè quanto i contenuti si spostano in modo improvviso durante il caricamento. Un buon valore è inferiore a 0,1.

Perché è importante il report Esperienza?

L’ottimizzazione delle Core Web Vitals è un fattore di ranking per Google. Pagine con prestazioni scadenti potrebbero avere un CTR più basso e una frequenza di rimbalzo più alta, influenzando negativamente il posizionamento.

Monitorare questa sezione di Google Search Console aiuta a identificare pagine con problemi e a intervenire per migliorare l’esperienza utente, ridurre i tempi di caricamento e ottimizzare la navigabilità del sito.

Report Shopping: monitorare la visibilità dei prodotti negli annunci e nella scheda Shopping

Il report Shopping di Google Search Console è pensato per i siti e-commerce che utilizzano Google Merchant Center per mostrare i loro prodotti nei risultati di ricerca e su Google Shopping.

Questa sezione include i seguenti report:

  • Schede dei prodotti nella ricerca Google: analizza il rendimento delle schede prodotto che compaiono nei risultati di ricerca organici.
  • Scheda Shopping: fornisce insight sui prodotti visibili nella sezione dedicata agli acquisti su Google.
  • Miglioramenti dei prodotti: evidenzia eventuali problemi nei dati strutturati delle schede prodotto.

Perché il report Shopping è utile per un e-commerce?

Google sta dando sempre più importanza alla visibilità organica dei prodotti negli spazi dedicati agli acquisti, anche senza la necessità di attivare campagne a pagamento. Con il report Shopping, gli e-commerce possono:

  • Monitorare quali prodotti ottengono visibilità nella ricerca organica e nella tab Shopping.
  • Individuare problemi nei dati strutturati (ad esempio, prezzo o disponibilità non aggiornati).
  • Ottimizzare le schede prodotto per migliorare il ranking nei risultati di Google Shopping.

Per sfruttare al meglio questa funzionalità, è importante assicurarsi che i dati strutturati dei prodotti siano configurati correttamente e che il sito sia collegato a Google Merchant Center.

Report Miglioramenti: ottimizzare l’usabilità e l’esperienza utente

Il report Miglioramenti di Google Search Console fornisce indicazioni su aspetti tecnici del sito che possono influenzare l’usabilità e l’indicizzazione, offrendo suggerimenti per migliorarne la qualità complessiva.

Questa sezione include i seguenti report principali:

  • Breadcrumb: verifica la corretta implementazione dei breadcrumb (percorsi di navigazione) nelle pagine, migliorando la struttura del sito per gli utenti e per Google.
  • Offerte di lavoro: se il sito pubblica annunci di lavoro, questa sezione aiuta a monitorare la corretta implementazione dei dati strutturati relativi alle offerte.
  • Video: analizza la presenza di contenuti video sulle pagine e segnala eventuali problemi nei dati strutturati dei video, come errori nei metadati o problemi di indicizzazione.

Perché il report Miglioramenti è utile?

Google sta ponendo sempre più attenzione alla struttura tecnica dei siti web, premiando quelli con una navigazione chiara e accessibile. Monitorare questa sezione aiuta a:

  • Correggere errori nei dati strutturati, migliorando la visibilità nei risultati di ricerca avanzati (rich snippet, risultati con breadcrumb, caroselli di video).
  • Migliorare la user experience, riducendo eventuali problemi di navigazione o visualizzazione dei contenuti.
  • Ottimizzare la SEO tecnica, aumentando le possibilità che Google comprenda e indicizzi correttamente le informazioni del sito.

Focus su video e dati strutturati

Se il sito utilizza contenuti video, è essenziale controllare il report dedicato per verificare che i dati strutturati siano implementati correttamente. Google potrebbe segnalare problemi come:

  • Mancanza di una thumbnail nel markup video
  • Errori nel JSON-LD o nei dati strutturati Schema.org
  • Problemi di accessibilità o caricamento del video

Risolvere questi problemi permette di migliorare la visibilità dei contenuti multimediali nei risultati di ricerca di Google e in Google Video.

Rapporto “Link”: analizzare la struttura dei collegamenti interni ed esterni

La sezione Link di Google Search Console include rapporti dettagliati sui collegamenti interni ed esterni al sito. Queste informazioni sono essenziali per ottimizzare la struttura del sito, migliorare il posizionamento SEO e monitorare la qualità dei backlink ricevuti.

Link interni: come le tue pagine sono collegate tra loro

Il rapporto Link Interni analizza il modo in cui le risorse del sito sono collegate tra loro. Una buona struttura di linking interno aiuta:

  • A migliorare la navigazione degli utenti, facilitando l’accesso ai contenuti più importanti.
  • A distribuire in modo efficace il PageRank tra le pagine del sito, potenziando il valore SEO di quelle strategiche.
  • A far comprendere meglio a Google la gerarchia e la rilevanza delle pagine.

Monitorando questa sezione, è possibile verificare se le pagine chiave (ad esempio, la pagina contatti, una landing page promozionale o un prodotto di punta) ricevono un adeguato supporto da altre pagine interne.

Link esterni: quali siti puntano al tuo dominio

Il rapporto Link Esterni mostra i backlink ricevuti da altri siti web, indicando:

  • Quali domini linkano il tuo sito.
  • Da quali pagine partono i link in entrata.
  • Su quali URL del tuo sito atterrano i backlink.

Questi dati sono fondamentali per valutare l’autorità del sito e identificare opportunità per acquisire nuovi link da fonti affidabili.

Sicurezza e azioni manuali

Infine, la sezione più temuta da SEO, sviluppatori e proprietari di siti: Sicurezza e azioni manuali.

Tutti incrociamo le dita affinché mai e poi mai si presenti un alert in questa sezione. Significherebbe che qualcosa di abbastanza grave sta per accadere o è già accaduto. Ad esempio, una penalizzazione da parte di Google (il tuo sito è sparito dai risultati? Dai subito un’occhiata a questa sezione!), oppure un attentato alla sicurezza del sito.

In tutti i casi, nulla è irreparabile. Un’agenzia SEO saprà interpretare correttamente le segnalazioni inviate dalla Search Console di Google ed eventualmente aiutarti a uscire da una situazione spiacevole!

Se pensi di aver subito una penalizzazione da parte di Google o se semplicemente vorresti migliorare le performance del tuo sito perché “te l’ha detto Google”, contatta la nostra agenzia: sappiamo come far felice Big G, e anche i nostri clienti 🙂

 

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