Di cosa parliamo
- Un link è un collegamento ipertestuale tra due risorse del web costituito da un url, cioè l’indirizzo della pagina con cui si desidera generare il collegamento, e dall’anchor, cioè l’elemento, testuale e non, a cui il link si aggancia.
- Facciamo un viaggio negli anni Novanta per capire che cos’è un link.
- Un link è un oggetto HTML, cioè una stringa di codice identificata da un markup specifico, il tag <a href>.
- Il link è un elemento latente all’interno delle pagine web: è sempre visibile sotto forma di testo o di contenuto multimediale, ma si “attiva” soltanto nel momento in cui l’utente interagisce con esso.
- I siti web moderni sono disseminati di link agganciati a parole, porzioni di testo o altri elementi paratestuali, e possono essere posizionati ovunque: nel testo, all’interno di menu, footer o sidebar, sulle immagini, su elementi visuali come button o icone.
Un link è un collegamento ipertestuale tra due risorse del web costituito da un url, cioè l’indirizzo della pagina con cui si desidera generare il collegamento, e dall’anchor, cioè l’elemento, testuale e non, a cui il link si aggancia.
Questa definizione di link potrebbe sembrare un po’ primordiale ad alcuni, perché il termine “collegamento ipertestuale” ricorda gli esordi del Web, ben 30 anni fa! Tuttavia, quello di hyperlink, di cui link è semplicemente un’abbreviazione, è il concetto alla base del Web.
Facciamo un viaggio negli anni Novanta per capire che cos’è un link.
Web è letteralmente la “rete” intesa come sistema di connessioni tra nodi “virtuali” di informazione. Il “primo” Web, infatti, fu creato per agevolare lo scambio di informazioni tra colleghi del CERN di Ginevra. Berners-Lee e Robert Cailliau idearono un software tramite cui condividere la documentazione scientifica in formato elettronico.
Già durante i primi anni successivi all’invenzione, furono ideati standard e protocolli per definire il modo in cui generare le connessioni tra reti di calcolatori. Di lì a poco sarebbe stati ideati il linguaggio HTML e il primo protocollo HTTP, essenziali per compiere un passo decisivo verso il Web, come lo conosciamo oggi. Il 6 agosto 1991 Berners-Lee pubblica il primo sito web della storia.
Molto è cambiato da allora. Le interfacce, gli algoritmi, i software, i linguaggi. Qualcosa però è rimasto identico nel tempo. Sono proprio i link, le connessioni grazie alla quali le informazioni erano e sono accessibili sempre e da chiunque, ovunque nel mondo.
Per chi si occupa di Digital Marketing e di servizi di ottimizzazione SEO è molto importante capire con esattezza che cos’è un link dal punto di vista tecnico, come si crea utilizzando il linguaggio HTML e perché i link sono elementi essenziali del Web, senza i quali sarebbe praticamente impossibile attuare strategie di Link Building, Link Earning o Internal Linking, tanto importanti per migliorare il posizionamento organico di un sito web.
Un link è un oggetto HTML, cioè una stringa di codice identificata da un markup specifico, il tag <a href>.
Il tag <a href> è composto da due elementi significativi e cioè la “a” di “anchor”, l’elemento testuale e non a cui il link si aggancia, e “href”, abbreviazione di hypertext reference (riferimento ipertestuale) cioè l’indirizzo url a cui rimanda la connessione.
Vediamo ora come si crea un link.
La sintassi della stringa da utilizzare per creare un link con il linguaggio HTML prevede la presenza obbligatoria di:
- tag di apertura <a href>
- tag di chiusura </a>
- indicazione del url verso cui il link rimanda, tra virgolette alte “”.
- indicazione dell’anchor a cui il link si aggancia, tra i due tag di apertura e chiusura. Concide con il testo cliccabile, visualizzato da frontend.
Ecco un esempio di codice HTML utilizzato per creare un link a partire da questo articolo, verso un altro articolo sul blog Quindo:
<a href="https://www.quindo.it/come-gestire-link-interni/">Internal Linking</a>
Il link è un elemento latente all’interno delle pagine web: è sempre visibile sotto forma di testo o di contenuto multimediale, ma si “attiva” soltanto nel momento in cui l’utente interagisce con esso.
Se l’utente fa clic su un link il collegamento ipertestuale cambia aspetto. Ad esempio, passa dal classico blu a un colore diverso, facile da personalizzare se si ha dimestichezza con HTML e CSS; oppure, l’ancora testuale appare evidenziata o sottolineata, mentre prima del clic non lo era.
Quando un link viene attivato inizia a svolgere la sua funzione e cioè far spostare l’utente verso un’altra risorsa.
I siti web moderni sono disseminati di link agganciati a parole, porzioni di testo o altri elementi paratestuali, e possono essere posizionati ovunque: nel testo, all’interno di menu, footer o sidebar, sulle immagini, su elementi visuali come button o icone.
Proprio in base alla loro collocazione, possiamo distinguere diverse tipologie di link, ciascuno dei quali ha un peso diverso ma molto importante per la SEO.
Link interni
Sono tutti i collegamenti tra risorse di uno stesso sito e anche tra siti ospitati in domini di diverso livello. I link interni consentono di comunicare al motore di ricerca in che modo sono correlati tra di loro i contenuti di un sito, in termini di gerarchia e di priorità, e aiutano l’utente nella navigazione rendendo facilemente accessibili tutte le risorse, anche quelle più profonde.
Deep Link
I link profondi, cioè quelli che nella gerarchia delle risorse di un sito si trovano più lontane dalla home page, rispetto ad altre. Le linee guida SEO suggeriscono di non superare il terzo livello di profondità, per agevolare il lavoro dei bot nella scoperta e analisi delle risorse di un sito.
Link esterni
Sono tutti i link che arrivano da una fonte esterna verso il proprio sito o che, viceversa, partono dal nostro sito web per rimandare a una risorsa esterna. I link ricevuti dall’esterno sono molto importanti per accrescere l’autorevolezza di un sito ma anche per comunicare agli utenti e al motore la pertinenza delle fonti utilizzate per realizzare i propri contenuti web.
Proprio come nel giornalismo, anche nel Web le fonti devono essere citate correttamente. Pertanto, esistono una serie di attributi che è possibile aggiungere alla stringa di codice HTML per comunicare informazioni aggiuntive sulla natura del link. L’attributo è preceduto dal tag rel= e si colloca subito dopo l’url:
<a href="https://www.quindo.it/come-gestire-link-interni/"
rel=”nofollow”
>Internal Linking</a>
Ad esempio nofollow è l’attributo con cui comunichiamo allo spider che non è necessario seguire quel link e scansionarlo; rel=”no index” invece, è l’attributo con cui comunichiamo al bot che preferiremmo non indicizzare quel contenuto ipertestuale, cioè non mostrarlo nei risultati di ricerca di Google; rel=”sponsored” è utilizzato per identificare link legati a sponsorizzazioni; rel=”ugc” fa riferimento ai link che vengono creati dagli utenti ad esempio tramite forum o commenti.
Call to action
Sono link per lo più visual, a volte anche testuali, che invitano l’utente a fare qualcosa all’interno della pagina: un acquisto, un clic, un download, l’invio di un form. Dal punto di vista tecnico sono identici agli altri link, ciò che cambia è il tono di voce dell’anchor, più imperativo e diretto.
Sitewide link
Cioè i link interni presenti in tutte le pagine di uno stesso sito. Sono generati dai link posizionati all’interno di footer, menu e sidebar. A seconda del sito da cui provengono, possono portare benefici alle attività di Link Building o al contrario inficiare il profilo backlink.
In conclusione, abbiamo visto cosa significa link, che cos’è un collegamento ipertestuale e come creare un link utilizzando il linguaggio HTML ma abbiamo parlato anche dei vari tipi di link e delle potenzialità dell’uso corretto dei link per rendere efficace una strategia SEO. Ogni elemento è essenziale, non dimenticarlo!