Come usare Google Bard per i contenuti SEO | Quindo

Come usare Google Bard per i contenuti SEO

Google Bard, l’intelligenza artificiale rilasciata da Big G in concorrenza a ChatGPT, è arrivato in Italia. Si può testare attualmente in versione beta, e io non vedevo l’ora di conoscerlo. Bene, quali sono le prime impressioni? Bard è un’intelligenza artificiale mediamente più responsiva e rapida di ChatGPT e, al contrario del suo più celebre avversario, accede alle pagine web. Può quindi fare ricerche, leggere il contenuto di un link che gli viene fornito, analizzare la Serp o la concorrenza su una determinata parola chiave. Non è privo di difetti ma, come altri strumenti simili, dimostra che copywriter + IA è un’accoppiata vincente. Ho sperimentato come usare Google Bard per contenuti SEO originali, senza dimenticare la componente umana.

Google Bard, i test che ho fatto per scrivere contenuti SEO

La prima cosa che si nota quando si apre Bard è che si ha a che fare con un’AI di Google, qualora avessimo dei dubbi. L’interfaccia grafica è molto più carina e accattivante di altri strumenti di intelligenza artificiale, perfettamente in linea con lo stile colororatissimo e dalle linee stondate a cui Big G ci ha abituati. Un’altra caratteristica che affascina fin da subito è la velocità. Nell’usare Google Bard, basta inviare il prompt per ottenere in pochi secondi ben 3 risposte. Insomma, Bard mi ha dato la sensazione di saper elaborare velocemente diverse soluzioni alle mie domande. Quello che val la pena di capire è: sono risposte corrette? Sono utili al mio lavoro? Gli ho sottoposto diverse sfide sulla scrittura di contenuti SEO ed ecco com’è andata.

Usare Google Bard per la keyword research

Chiunque lavori con la SEO lo sa: niente è più importante delle keyword. Fare una buona analisi delle parole chiave, corredata dai volumi di ricerca medi e magari localizzata per la zona in cui opera il mio cliente, è cruciale per scrivere un testo ottimizzato che non solo si posizionerà su Google; farà anche arrivare traffico qualificato al sito. Ecco come si è comportato Bard davanti alla richiesta di una serie di keyword per la pagina di servizio “Team Building” per un ipotetico cliente che offra corsi di formazione su Bologna e Milano e che si rivolga a responsabili delle risorse umane.

usare google bard per le keyword

Sono poche keyword (non avevo chiesto un numero esatto nel mio prompt) e i volumi di ricerca, per sua stessa ammissione, sono approssimativi. Posso partire da questo elenco per fare la mia keyword research, ma non posso presentare un documento così scarno e poco preciso al cliente. Meglio usare tool più specifici.

Clusterizzazione delle keyword

Sempre rimanendo in tema, ho chiesto a Bard di mettere ordine in una keyword research lunghissima che non sapevo come approcciare manualmente. Gli ho fornito tutte le parole chiave legate al testo che avrei dovuto scrivere e gli ho chiesto di dividerle per intento di ricerca e di creare dei cluster semantici. In questo caso ho ottenuto una risposta che non mi aiuta: non so da dove siano tratti i volumi di ricerca, e i cluster semantici sono decisamente troppo generici. Dovrò proseguire con le mie istruzioni per ottenere degli argomenti da sviluppare nel testo SEO.

usare google bard cluster

Suggerimento titoli per articoli di blog

Quanto è difficile trovare il titolo giusto per un articolo di blog? Io la trovo una delle operazioni più complesse nel mio lavoro di copywriting. Devo mantenere la keyword principale nel titolo, anche se non è particolarmente carina o interessante, e crearle intorno un titolo che lo sia. Trascorro più tempo a ideare titoli che a scrivere i testi. Ed ecco che usare Google Bard mi ha dato finalmente una grossa soddisfazione: in 3 situazioni diverse, mi ha suggerito titoli adatti al tema e al pubblico target, anche se non sempre ha inserito la parola chiave principale. Il mio cliente ipotetico era un’agenzia che organizza viaggi di gruppo, con target uomini e donne dai 18 ai 35 anni. In una delle sue imprese da titolista, ho chiesto anche un particolare tono di voce perché ero in vena di sogni ad occhi aperti.

usare google bard titoli

SEO copywriting: title e description

Qui le cose si fanno più complesse. Bard, come abbiamo detto, può navigare in internet (al contrario di ChatGPT, che non può). Inoltre è un prodotto Google, quindi dovrebbe conoscere le linee guida che lo stesso motore di ricerca favorisce sui meta dati. Invece, alla richiesta di una meta description per una pagina di servizio di Quindo mi ha risposto così:

Ahi ahi ahi, Bard! Non dovrei essere io a ricordarti che una meta description ottimizzata rientra in massimo 160 caratteri. Quando gli ho fatto notare la cosa ha corretto e si è scusato per l’errore. In ogni caso, per il momento, sui meta tag è rimandato a settembre.

Scrivere un intero testo con Google Bard

Usare Google Bard per scrivere al posto mio è stata una brutta mossa, lo so. C’è da dire che lo stavo mettendo alla prova, così come ho fatto con ChatGPT. Proprio come il suo principale competitor, anche se più veloce, Bard scrive testi molto brevi e scarni. Ha una proprietà di linguaggio leggermente più evoluta (si tratta in fondo di un’intelligenza artificiale estremamente efficiente). Però, se gli chiedi un testo più ampio, risponde così:

usare google bard testo

E ha ragione. Stavolta sono io quella da bocciare: gli strumenti di intelligenza artificiale possono semplificare e velocizzare tantissimo il nostro lavoro, anche dal punto di vista dei contenuti. Ma la scrittura umana è un’altra cosa. Noi conosciamo il tono di voce dei nostri clienti, sappiamo chi sono gli utenti a cui ci rivolgiamo, conosciamo le loro paure e aspirazioni, i loro bisogni e le loro esigenze. Non dovremmo mai dimenticarlo.

Insomma, posso usare Google Bard nel SEO copywriting?

Certo che sì. Si tratta di uno strumento prezioso per analizzare i contenuti, migliorarli, trovare il giusto tono di voce, sistemare i sinonimi e le composizioni delle frasi, individuare facilmente le keyword su cui puntare e riassumere un articolo trovato online. Non può sostituirmi del tutto però, soprattutto se sono brava nel mio lavoro e so entrare in sintonia con i clienti. Quella è una caratteristica tutta umana. Rimane qualche interrogativo, a cui potremo rispondere solo dopo che Google avrà rilasciato le funzioni di Generative Research: davanti a un contenuto scritto da me e uno scritto da Bard, quale si posizionerà meglio?

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