Di cosa parliamo
- Il traffico organico sono tutte le visite ricevute al sito web, blog o e-commerce, provenienti dalle ricerche effettuate dagli utenti su Google e gli altri motori di ricerca, che cliccano appunto sul risultato organico della SERP.
- Differenza tra organic traffic, paid traffic, direct traffic
- Come analizzare il traffico organico con Google Analytics
- Come aumentare il traffico organico
Il traffico organico sono tutte le visite ricevute al sito web, blog o e-commerce, provenienti dalle ricerche effettuate dagli utenti su Google e gli altri motori di ricerca, che cliccano appunto sul risultato organico della SERP.
Affinché ciò accada, però, è necessario un pre-requisito: il sito web dovrà essere ottimizzato in ottica SEO, cioè dovrà rispondere a specifici criteri tecnici e qualitativi tali da piacere al motore di ricerca. In premio l’opportunità di piazzarsi tra i primi risultati che compariranno all’utente quando effettuerà una ricerca correlata al tuo business.
Differenza tra organic traffic, paid traffic, direct traffic
Un aspetto non banale per capire quali sono i vantaggi del traffico organico riguarda il suo essere gratuito. La gratuità è ciò che fa della ricerca organica il canale più ambito da chi ha deciso di investire sull’online per lanciare o rilanciare un business.
A differenza del “traffico a pagamento”, l’organic traffic non richiede un investimento extra budget se non quello per retribuire il consulente o l’agenzia SEO che ottimizzerà il sito. Come abbiamo già detto, infatti, avere un sito ottimizzato è il primo requisito per generare SEO organic traffic di qualità e per sfruttare le potenzialità di questo canale gratuito.
Dunque, possiamo dire che il traffico organico è l’opposto del traffico a pagamento all’interno del quale includiamo le campagne Google Ads e ogni altro genere di segnale esterno e a pagamento tramite cui incanalare traffico verso il sito.
Tornando alla nostra distinzione iniziale tra organic, paid e direct traffic, è bene sapere che questa distinzione tra le diverse tipologie di canali che possono portare traffico verso un sito è la stessa che ritroviamo all’interno di Google Analytics. Lo strumento, infatti, è in grado di dire qual è il canale da cui hanno avuto origine le visite pervenute sul sito, fornendo anche numerosi dettagli su dispositivo, area geografica, comportamento utenti ecc.
Vediamo nel dettaglio come consultare i dati sul traffico organico in Google Analytics.
Come analizzare il traffico organico con Google Analytics
Google Analytics è lo strumento gratuito di Google che consente di monitorare e misurare il traffico verso un sito web in termini quantitativi e qualitativi. Dunque, se vuoi sapere quanti utenti hanno visitato una certa pagina o quanti utenti hanno effettuato una certa azione sul tuo sito, Google Analytics sarà in grado di dirtelo.
In particolare, se stai lavorando sull’ottimizzazione SEO del tuo sito aziendale, blog personale o e-commerce, i dati relativi al traffico organico su Google Analytics sono imprescindibili da conoscere, oltre che una fonte di informazioni davvero preziosa a partire dalla quale elaborare una strategia SEO.
Per analizzare e misurare il traffico organico in Google Analytics è necessario navigare all’interno della sezione Acquisizione nella sidebar.
Sotto la voce “Panoramica” troverai la rappresentazione grafica dei canali che hanno portato traffico verso il sito. I dati sono rappresentati in forma tabellare e in un grafico a torta, possono essere interrogati per data, impostando una data fissa, un range di date o il confronto tra date diverse. Il grafico include percentuali e numero di utenti mentre la tabella dà informazioni riepilogative su numero di utenti, nuovi utenti, sessioni, frequenza di rimbalzo e tasso di conversione generato dal traffico proveniente da ciascun canale.
Per interrogare i dati relativi al solo traffico organico, raggruppato sotto la voce “organic search”, è possibile procedere in diversi modi ed ognuno di essi fornisce informazioni diverse:
Acquisizione > Tutto il traffico > Canali > Tabella > Organic Search > Traccia righe: il grafico in alto mostra in un colore diverso il totale del traffico ricevuto dal sito e il totale del traffico ricevuto dai singoli canali. Consente di confrontare uno o più canali selezionando la metrica d’interesse (utenti, sessioni, durata, frequenza di rimbalzo ecc).
Acquisizione > Tutto il traffico > Canali > Tabella > Organic Search > Dimensione: Parola chiave: la tabella mostra l’elenco delle parole chiave che hanno portato al sito da ricerca organica. In questo elenco molte parole saranno raggruppate sotto la voce “not set” o “not provided” per ragioni di privacy. Per conoscere il dettaglio delle parole chiave che hanno portato al sito da ricerca organica puoi utilizzare Search Console di Google oppure uno dei tantissimi tools per l’analisi del posizionamento organico del sito come SemRush o Ahrefs che, tra le altre cose, sono anche SEO website traffic analysis tools molto potenti.
Acquisizione > Tutto il traffico > Canali > Tabella > Organic Search > Dimensione: Sorgente: la tabella mostra l’elenco dei motori di ricerca da cui il sito ha ricevuto traffico. Oltre a Google, infatti, il tuo sito potrebbe ricevere traffico da altri motori, come Yahoo o Bing, specie se si tratta di un sito multilingua per il mercato estero.
Acquisizione > Tutto il traffico > Canali > Tabella > Organic Search > Dimensione: Pagina di destinazione: la tabella mostra quali sono le pagine di destinazione su cui sono approdati gli utenti che hanno raggiunto il sito dalla ricerca organica. Utile se vuoi analizzare l’appeal di una pagina in SERP o se vuoi capire se gli utenti approdano sulle pagine che realmente sono utili alla tua strategia di posizionamento.
Le tabelle di Analytics, inoltre, consentono di incrociare i dati dei diversi rapporti. Quindi, utilizzando il menu a tendina “dimensione secondaria” è possibile aggiungere alla tabella una colonna che includa informazioni aggiuntive quali, ad esempio, le città da cui proviene il traffico organico verso una specifica pagina, oppure il dispositivo usato ecc.
Come aumentare il traffico organico
Aumentare traffico organico in maniera indistinta potrebbe essere controproducente perché potrebbe portare verso il sito utenti non profilati, dunque non realmente interessati a fare un acquisto o compilare un form di contatto. In tal caso, sarai sì primo su Google ma con scarsi riscontri sul fatturato.
Al contrario, lavorare sul SEO organic traffic significa ottimizzare il sito affinché il maggior numero di utenti che lo raggiungerà dalle ricerche organiche sia anche un potenziale cliente, realmente interessato a prodotti o servizi.
Vediamo quindi quali sono le più efficaci azioni SEO per ottenere traffico organico di qualità.
Ottimizzare tutti gli elementi dello snippet
Lo snippet è l’insieme di titolo, url e descrizione che tutti gli utenti vedono dopo aver effettuato una ricerca online.
Tutti e tre questi elementi devono essere ottimizzati sempre, seguendo le linee guida SEO che, in estrema sintesi, sono:
- Usa la parola chiave focus a inizio titolo, descrizione e url.
- Il titolo non deve superare i 65 caratteri.
- La descrizione non deve superare i 155 caratteri.
- L’url non deve contenere caratteri speciali come lettere accentate o simboli.
Scrivere meta dati informativi e coinvolgenti
Scrivere meta title e meta description ottimizzati è fondamentale per avere un’opportunità in più di scalare le SERP ma potrebbe non essere sufficiente per portare traffico organico di qualità verso il tuo sito.
Per riuscirci sarà necessario scrivere meta dati informativi, che descrivano realmente ciò che l’utente troverà in pagina, che siano in grado di rispondere alle “n” esigenze di “n” utenti in 155 caratteri, risultando al contempo coinvolgenti, unici, diversi dai competitor organici. Non dimenticare di includere una call to action che inviti al click, dove necessaria.
Ottimizzare le immagini
Ricorda che esiste una specifica SERP per le immagini in cui vengono premiate le foto e i media ottimizzati, ovvero immagini di:
- Dimensione e risoluzione ottimali.
- Peso massimo 100 kb.
- Provviste di alt title, ovvero l’attributo che descrive il media.
Se vuoi saperne di più su come ottimizzare le immagini per il web, leggi la nostra guida!
Intercettare la domanda latente
Cosa interessa davvero ai tuoi utenti? Quali sono i loro reali bisogni, le paure, le aspettative? A queste e ad altre domande di cui spesso l’utente non è consapevole, potrai rispondere con contenuti mirati da allocare all’interno del blog aziendale, in una FAQ oppure in una landing page.
Scrivere contenuti per l’utente è il modo migliore per portare verso il tuo sito naviganti in cerca di una bussola. E quella bussola dovrai essere tu!
Implementare i dati strutturati
I dati strutturati sono porzioni aggiuntive di codice che forniscono informazioni in più sia al motore sia all’utente.
Esistono dati strutturati pensati per ciascun ambito. Ad esempio, se ti occupi di cucina, dovrai implementare i dati strutturati per le ricette, con cui potrai dare informazioni aggiuntive riguardo a ingredienti, preparazione, tempo di cottura, valori nutrizionali ecc.
Se implementi i dati strutturati, vedrai, lo snippet del tuo sito cambierà aspetto trasformandosi in un Rich Snippet. All’interno, infatti, figureranno campi aggiuntivi come, appunto, elenco ingredienti, stelline nel caso tu abbia impostato il dato strutturato per il rating di un prodotto o servizio, prezzi e molto altro.
Tutte queste informazioni aggiuntive non faranno altro che aiutarti a catturare l’attenzione dell’utente e convincerlo a cliccare sul tuo risultato di ricerca perché più completo, portandolo quindi a interagire con il sito aumentando il traffico organico.
Implementare i rich snippet così come scrivere meta dati ottimizzati e performanti potrebbe non essere così semplice come appare. Se hai dubbi su come procedere o preferiresti affidarti a un’Agenzia SEO per aumentare il traffico da ricerca organica verso il tuo sito, contattaci!