Questa stanza non ha più pareti. Il telelavoro

Il filosofo Juan Punset considera la flessibilità come uno dei pilastri su cui si fonda l’intelligenza umana, mentre lo psichiatra Luis Rojas Marcos afferma ciò che permette alle persone di avere successo nella vita non sono né la forza fisica, né l’intelligenza, bensì la capacità di sapersi adattare ai cambiamenti di qualsiasi tipo, sia che si tratti di una importante crisi economica o di un banale giorno di pioggia che rovina i nostri progetti.
È innegabile è che viviamo nell’era del cambiamento, sono poche le cose che facciamo come la generazione che ci precede: internet ha rivoluzionato in bene e in male le nostre vite in tutti i settori e influenza continuamente i nostri comportamenti. Nulla è come prima e tutto è in movimento. Ci conosciamo e confrontiamo attraverso I Social Network, acquistiamo tramite gli e-commerce, ci informiamo on line e sempre più frequentemente non andiamo più in ufficio perché lavoriamo da casa!
È di questo ultimo aspetto che ci vogliamo occupare, sollecitati, da un annuncio importante dato dalla più famosa multinazionale alimentare: “Nasce in Nestlé il telelavoro, un’importante iniziativa che consente ai collaboratori del Gruppo di organizzare il proprio lavoro in modo flessibile e aiutarli così concretamente a conciliare gli impegni della vita lavorativa e familiare.”
È in questa notizia che si concretizza una nuova rivoluzione e nella quale si racchiudono i prìncipi cardine della nuova frontiera del lavoro:
Naturalmente non tutti i lavoro possono essere gestiti da remoto spesso ci sono delle insormontabili difficoltà oggettive ma è interessante scoprire che sono di più di quelli che riusciamo ad immaginare, basta avere una visione aperta, fiduciosa e lungimirante.
Tutto questo nel bilancio aziendale si traduce con una sola parola: maggior utile.
Lavorare da casa ha i suoi lati positivi e negativi per entrambe le parti.
Per il lavoratore c’è la riduzione della vita relazionale esterna e il rischio di confondere vita personale e vita lavorativa, per ridurre al minimo questi rischi è consigliabile seguire alcune piccole regole: la prima è quella di individuare il proprio ambiente di lavoro e renderlo inaccessibile ed inviolabile da genitori, partner e figli. Non deve essere necessariamente uno studio in piena regola, ma deve essere un luogo in cui poter lavorare nella massima tranquillità. In secondo luogo è necessario imporsi degli orari, poiché un’eccessiva dose di libertà potrebbe essere dannosa e controproducente. Quindi, sì alle pause ma con discrezione, senza esagerare e di contro darsi degli orari anche per non cadere nel rischio di lavorare sempre.
L’ultima regola prevede una continua interazione sociale, poiché la totale solitudine potrebbe condurre ad una vera e propria alienazione del lavoratore. Dunque, è consigliabile mantenersi in contatto con i propri colleghi durante le ore lavorative, per mezzo dei moderni mezzi di comunicazione, come Skype, chat o telefono.
Dal punto di vista aziendale invece esiste un unico svantaggio che è l’impossibilità del controllo diretto sul lavoratore ma se si ha deciso di optare per questo modello di collaborazione si è già oltre il muro del sospetto e della diffidenza ma se non verranno consegnati i compiti assegnati o raggiunti gli obiettivi stabiliti entro la data indicata abbiamo già la risposta: quel lavoratore non fa per voi.
Concluderei evidenziando che tutto quello che abbiamo descritto è una realtà ben conosciuta dalle agenzie di Web Marketing che hanno fatto dell’agenzia distribuita il loro virtuoso modello di collaborazione con i dipendenti aziendali e i collaboratori freelance, che sono proprio loro i promotori più ispirati e soddisfatti di questo tipo di collaborazione.
Ogni anno gestiamo oltre 100 clienti, il 99% sono felici!