Migrazione SEO: ecco come evitare un tracollo del traffico | Quindo

Migrazione SEO: ecco come evitare un tracollo del traffico

Nell’ambito delle attività SEO, la migrazione di un sito è una di quelle che incute più timore ai nostri clienti. Ed è normale! Soprattutto se dopo anni di lavoro il sito ha ottenuto una buona visibilità organica: una mossa falsa e tutto il traffico potrebbe sparire in un batter d’occhio!

Ebbene sì, una migrazione SEO fatta male può rivelarsi un errore fatale per la tua presenza digitale. In questo articolo, discuteremo i fattori chiave della migrazione SEO e come pianificarla per minimizzare gli effetti negativi.

Migrazione SEO: di cosa si tratta

La migrazione SEO è un processo di trasferimento di un sito web da un dominio o una struttura URL a un’altra. Questo processo può essere necessario per diversi motivi: la riorganizzazione o il restyling di un sito web, la fusione di due siti web o il cambio di dominio. La migrazione SEO è un’operazione complessa che richiede una pianificazione accurata e un’implementazione attenta per garantire che il traffico del sito web e la sua posizione nei risultati di ricerca non subiscano un calo.

La pianificazione di una migrazione SEO

La pianificazione della migrazione SEO inizia con l’identificazione degli obiettivi e dei motivi del trasferimento. Generalmente, una migrazione SEO è necessaria quando si prevede:

  • riorganizzazione delle informazioni di un sito o un cambio di grafica
  • cambio del nome di dominio
  • cambiamento delle URL
  • cambio CMS
  • cambio protocollo, da http ad https
  • accorpamento di due siti

Una volta che si è compreso il motivo della migrazione SEO, è importante scegliere il momento giusto per effettuare il trasferimento. Idealmente, la migrazione dovrebbe essere pianificata in un momento in cui il traffico del sito web è minimo, come durante il fine settimana o i periodi di vacanza. In questo modo, si può minimizzare l’impatto della migrazione sulla visibilità del sito web e sulle sue posizioni nei risultati di ricerca.
La fase successiva della pianificazione della migrazione SEO consiste nella creazione di una mappa del sito web e nella definizione delle nuove URL. La sitemap dovrebbe essere una rappresentazione completa della struttura del sito web, comprese tutte le pagine, i contenuti e i collegamenti interni ed esterni. La definizione delle nuove URL dovrebbe essere basata sulla keyword research e sulle aree semantiche sulle quali vogliamo posizionare il sito.

Una volta che la mappa del sito web e le nuove URL sono state definite, il passo successivo consiste nella creazione di redirect 301. I redirect 301 sono necessari per instradare gli utenti e i motori di ricerca alle nuove pagine del sito web e mantenere la posizione del sito web nei risultati di ricerca. In genere, i redirect 301 dovrebbero essere utilizzati per tutte le pagine del sito web, tranne quelle che non sono più necessarie o che possono essere eliminate.

La migrazione SEO richiede anche la creazione di un piano di monitoraggio e di test per valutare l’efficacia delle nuove URL e dei redirect 301. Ciò richiede la definizione di una serie di metriche chiave, come il traffico del sito web, la durata della sessione e altre metriche pertinenti. Inoltre, è importante effettuare un test completo delle nuove URL e dei redirect 301 prima di avviare la migrazione SEO in modo da identificare eventuali problemi o errori.

Migrazione SEO: la checklist

Per riepilogare, ecco le fasi necessarie a una migrazione SEO:

  • Analisi del sito web attuale: effettuare una valutazione completa del sito web esistente, comprese le pagine, i contenuti e i collegamenti interni ed esterni per identificare eventuali problemi esistenti.
  • Definizione degli obiettivi della migrazione SEO: identificare i motivi per cui si sta effettuando la migrazione SEO e definire gli obiettivi da raggiungere.
  • Scelta del momento giusto per la migrazione: pianificare la migrazione SEO in un momento in cui il traffico del sito web è più basso
  • Creazione della mappa del sito web: creare una rappresentazione completa della struttura del sito web, comprese tutte le pagine, i contenuti e i collegamenti interni ed esterni.
  • Definizione delle nuove URL: basare la definizione delle nuove URL sull’analisi delle keyword e delle frasi chiave che il sito web vuole posizionare.
  • Creazione dei redirect 301: utilizzare i redirect 301 per instradare gli utenti e i motori di ricerca alle nuove pagine del sito web e mantenere la posizione del sito web nei risultati di ricerca.
  • Creazione del piano di monitoraggio e test: definire una serie di metriche chiave, come il traffico del sito web, il tasso di rimbalzo, la durata della sessione e altre metriche pertinenti. Effettuare un test completo delle nuove URL e dei redirect 301 prima di avviare la migrazione SEO.
  • Implementazione dei redirect 301: effettuare l’implementazione dei redirect 301 per tutte le pagine del sito web, tranne quelle che non sono più necessarie o che possono essere eliminate.
  • Verifica dei risultati: monitorare costantemente le metriche chiave e verificare che i risultati siano conformi agli obiettivi prefissati.
  • Aggiornamento delle sitemaps: aggiornare la sitemap e inviarla ai motori di ricerca per notificare loro delle modifiche apportate al sito web.

Migrazione SEO: gli errori più frequenti

Nel nostro lavoro da specialisti SEO di migrazioni ne abbiamo viste passare diverse e siamo quindi in grado di elencare gli errori più comuni riscontrati.

Redirect errati
Scegliere i redirect puntuali prima della migrazione è fondamentale. Abbiamo visto decine di URL reindirizzate senza criterio verso la homepage, perdendo così posizionamenti importanti. Il redirect deve essere fatto su ciascuna URL, o quantomeno su quelle che portano più traffico e che sono posizionate meglio, ed è importante scegliere le pagine più pertinenti verso le quali reindirizzare i vecchi contenuti.
Controllo degli errori
Dopo la migrazione può starci che si generino degli errori 4xx, magari per qualche mancato redirect, per questo è importante fare un controllo per provvedere alla loro risoluzione.
Mancato invio della sitemap.xml a Google Search Console
Attraverso Google Search Console è possibile inviare la sitemap.xml aggiornata a Google così da accelerare il processo di indicizzazione delle nuove pagine, quindi è fondamentale provvedere all’invio.
Gestire i backlink
è importante avere una lista dei vecchi backlink del sito così da tenere sotto controllo i vari cambiamenti.

Spero che a questo punto i processi della migrazione SEO siano più chiari, ma se hai bisogno di ulteriore supporto, contattaci!

Iscriviti alla newsletter

Ricevi contentuti esclusivi e news sulla SEO

Contattaci