Di cosa parliamo
Pensando alla keyword research, l’associazione con la SEO è immediata. Oltre a quella per la SEO, ci sono però strategie di ricerca delle parole chiave che sono utili anche in altri ambiti: social media marketing, content creation e ricerche di mercato.
In questo articolo voglio approfondirle tutte e voglio anche raccontarti come facciamo la ricerca delle parole chiave in ottica SEO in Quindo!
Quindi non ci resta che cominciare!
Keyword Research per Social Media Marketing
I Social Network sono delle piazze di socialità online molto eterogenee tra loro. Le dinamiche che caratterizzano Pinterest sono totalmente diverse da quelle che guidano Linkedin e un contenuto che ha ottenuto successo su Facebook, potrebbe non averne altrettanto su Instagram. Questo perché chi popola Instagram ha esigenze e gusti diversi rispetto a chi si trova su TikTok e così via. Capire queste esigenze è fondamentale per attivare una strategia efficace e la ricerca delle parole chiave ci viene in soccorso in tal senso!
Quello che interessa sapere sui Social in generale è quanto sono gettonati determinati hashtag, che contribuiscono a rendere virale un dato contenuto.
Le domande che dobbiamo porci sono:
- quali hashtag dovrei usare nel mio post?
- quali sono i trend topic relativi al mio settore dei quali dovrei parlare?
- quali parole dovrei usare nei miei post per far sì che diventino virali?
Per trovare gli hashtag più gettonati, puoi usare degli strumenti. Ecco i principali:
- TagsFinder: basta partire da un hashtag e il sistema ne propone tanti altri correlati da poter usare. Utile in particolare per pubblicare post su Instagram. Totalmente gratuito.
- Ritetag: uno degli strumenti più potenti per generare hashtag su Instagram poiché suggerisce quelli migliori analizzando i trend in tempo reale. Iscrivendosi alla newsletter, è possibile anche ricevere suggerimenti via e-mail. Il costo è di 54 dollari al mese con abbonamento annuale.
- Hashtagfy: uno strumento professionale per individuare gli hashtag più performanti sia su Instagram che su Twitter. Le informazioni che offre sono molte, dai post più popolari in cui viene usato un determinato hashtag agli influencer più gettonati che lo hanno inserito nei loro post.
- Iconsquare: un altro strumento molto famoso e funzionale. Più che aiutare a trovare hashtag e dà le indicazioni giuste per migliorare la presenza sui Social Network, fornendo dati su trend e insights sull’engagement. Il piano più economico costa 49€/mese fatturati annualmente.
- Twitonomy: dedicato esclusivamente a Twitter, offre una panoramica dei dati analitici in merito a tweets, retweets, risposte, menzioni, hashtag e permette di cercare e filtrare gli insights degli account seguiti e di quelli che ti seguono.
- Sistrix: nato come strumento per la SEO, ha anche una sezione dedicata agli hashtag per Instagram, proponendo combinazioni utili da usare nei post. Gratuito fino a 25 ricerche al giorno.
- Instagram, Twitter, Linkedin… ovviamente per scoprire quali hashtag sono più virali puoi rifarti anche agli account dei tuoi competitor e prendere nota di quelli usati da loro, così da poterli impiegare a tua volta.
Keyword Research per la creazione di contenuti
Quando si parla di scrittura di contenuti, spesso si pensa che siano utili solamente alla SEO e a posizionare le pagine di un sito web su determinati keyword. Questo è assolutamente vero, ma la creazione di contenuti di qualità può avere molteplici scopi, ad esempio aumentare gli iscritti alla newsletter, trovare nuove opportunità di lavoro e new business, attrarre link per migliorare la strategia di link building, costruire una solida brand awareness…
Per soddisfare queste esigenze, è importante capire che tipologia di contenuti hanno performato bene sui Social ad esempio oppure cosa ha funzionato bene su un determinato target, quali titoli sono stati utilizzati etc.
Il trucco in questo caso è individuare un argomento, un’area di interesse, un sito web, oppure un contenuto dei competitor che ha ottenuto successo. A questo punto, sfruttando ovviamente gli strumenti che abbiamo a disposizione, possiamo capire come elaborare e approfondire questo dato argomento o area di interesse.
E quali sono gli strumenti in questione? Eccoli!
- Buzzsumo: uno strumento di ricerca e monitoraggio per trovare quelli che sono i contenuti più condivisi sui Social Network, i principali influencer, analizzare i siti dei concorrenti e impostare degli alert su degli argomenti di interesse. La versione gratuita offre 10 ricerche al mese e i piani di abbonamento partono da 99$ al mese.
- Google Trends: utile per capire il comportamento e gli interessi degli utenti, offre una panoramica delle tendenze di ricerca su Google nel corso del tempo.
- Google News: una raccolta delle ultime notizie suddivise per macro argomenti (notizie dall’Italia, dal Mondo, affari, scienza e tecnologia…).
- Quora: una piattaforma dove gli utenti possono pubblicare domande e risposte su qualsiasi argomento. Adatto per capire quali sono le tematiche che interessano agli utenti.
- Reddit: la piattaforma in cui gli utenti registrati possono pubblicare contenuti testuali o video. Anche questo una grande fonte di ispirazione per trovare argomenti da approfondire.
- YouTube: sicuramente non ha bisogno di introduzioni! Con oltre 65.000 video caricati ogni giorno, c’è solo l’imbarazzo della scelta per trovare topic da approfondire.
Keyword research per la SEO
Come già accennato, quando si parla di SEO, la keyword research è una delle attività più importanti da svolgere.
Si tratta infatti di identificare le parole chiave con le quali gli utenti cercano su internet un prodotto o un servizio, valutarne i volumi medi mensili e scegliere quelle più appropriate per strutturare l’architettura e i contenuti di un sito web. Sulla Keyword Search si basa dunque buona parte della strategia SEO ed esistono diversi approcci per svolgerla. Talvolta può dipendere dal tipo di settore: alcuni potrebbero essere più complessi e competitivi di altri ed è già chiaro fin dall’inizio che scalare la SERP sarà molto difficile; in altre situazioni invece le parole chiave su cui rankare hanno una minore concorrenza, quindi il compito si prospetta più semplice.
In ogni caso l’obiettivo è sempre uno: scoprire le parole chiave che gli utenti usano e identificare quelle più interessanti per il proprio prodotto o servizio.
Il processo di keyword research per la SEO parte da un brainstorming per trovare le parole chiave più rilevanti e, usando appositi strumenti, la lista base si amplia con altre combinazioni. Quando la lista è completa, si procede a una scrematura basandosi sui volumi di ricerca di ciascune e su sull’intuito che ci porta a scegliere quelle ritenute più efficaci.
Di strumenti per fare keyword research ce ne sono a bizzeffe: SEMRush, Google Keyword Planner, Ahref, SeoZoom, Google Trends e chi più ne ha più ne metta. Non solo permettono di capire il volume di ricerca mensile di ogni parola chiave ma, partendo da una, ne propongono tantissime altre.
Keyword research per la SEO: il nostro metodo
Noi in Quindo siamo un’agenzia specializzata in SEO, per cui l’approccio per la ricerca delle parole chiave più idonee da noi adottato si applica bene all’architettura dei siti web e alla scrittura di contenuti ottimizzati per posizionarsi nella SERP.
Ecco, suddivisa in step, la procedura che solitamente seguiamo per fare una keyword research.
- Kick off con il cliente
Conoscere il prodotto o servizio offerto dal nostro cliente è fondamentale per capire di cosa stiamo parlando. Qual è il metodo migliore per farlo se non fare una full immersion in cui ce lo facciamo raccontare? Quando avviamo un progetto SEO, il 1° step imprescindibile è organizzare un incontro durante il quale facciamo un sacco di domande, ad esempio quali sono i punti di forza del prodotto/servizio, quali sono i principali concorrenti, come il cliente stesso cercherebbe il suo prodotto su internet e così via.
Raccolte queste info, abbiamo sicuramente un quando più chiaro sul da farsi.
- Scegliere le parole chiave più performanti
Partendo dalle informazioni che il cliente ci ha fornito e da un brainstorming di idee, iniziamo a incamerare delle parole chiave per iniziare la nostra keyword research. Quello che mi piace fare è aprire un file txt dove annoto gli spunti iniziali: parto da una manciata di keyword e cerco le varie combinazioni possibili. Come? Con 5 strumenti fondamentali:
- Google Keyword Planner: lo strumento gratuito di Google per trovare parole chiave, volumi di ricerca mensili e l’andamento stagionale. Se si hanno attive delle campagne Google ADS, mostra il volume di ricerca esatto, altrimenti un range.
- Suggerimenti di Google: quando fai una ricerca su Google, c’è un’autocompilazione automatica che suggerisce le ricerche più frequenti effettuate dagli utenti.
Inoltre in basso alla pagina dei risultati di ricerca, ci sono le ricerche correlate. Si tratta di spunti utili da inglobare alla lista delle parole chiave così da poterne valutare i volumi.
- SEMRush: uno strumento abbastanza costoso, ma vale il suo prezzo! Permette di fare keyword search in Italia e in buona parte dei Paesi del Mondo.
- Ahref: più incentrato per la link building, ma utile per avere una panoramica anche sui volumi di ricerca delle keyword.
- SeoZoom: 100% Made in Italy; io lo uso in combinazione con gli strumenti di cui sopra così da avere una panoramica di keyword più ampia
- Cervello: è lo strumento che ad esempio ti fa escludere quella keyword con un altissimo volume di ricerca e con un’altrettanto alta difficoltà, in favore di una con un volume più basso, ma con la quale è possibile ottenere visibilità in maniera più semplice e forse in meno tempo.
Una volta stilata la lista delle parole chiave trovate con gli strumenti di cui sopra, procedo a fare una cernita in base a interesse effettivo e keyword difficulty. Quando ho le idee abbastanza chiare, passo il tutto al cliente per far validare il lavoro, ricevere feedback, idee per integrare etc.
- Analisi dello scenario competitivo
Con la lista delle keyword definitive in mano, ho modo di fare un’indagine sui competitor principali che si posizionano. Questo passaggio è utile per valutare l’architettura dell’informazione dei siti che si piazzano nella prima pagina dei risultati di ricerca di Google, la loro strategia di link building, le performance di caricamento… Conoscere l’arena in cui andremo a competere è fondamentale per migliorare l’efficacia della strategia SEO elaborata!
- Definizione della sitemap e dell’architettura dell’informazione
Compiuti i 3 step precedenti, abbiamo tutto quello che ci serve per definire la sitemap, ossia la lista di tutte pagine del sito associate alle keyword sulle quali vogliamo posizionarci. In questa maniera si potrà procedere alla scrittura di contenuti idonei e alla definizione dell’architettura di ogni pagina in termini di headings da inserire, immagini, blocchi di testo etc.
Una volta scritti e ottimizzati i contenuti, si mette tutto online e comincia la fase di monitoraggio così da capire l’impatto delle nostre azioni sulla SERP.
Il nostro lavoro di consulenza SEO è quindi un mix di analisi, strategia e controllo che si susseguono costantemente.